giovedì 8 maggio 2014

Fabbrica

La casa si ergeva - se di qualcosa di così vecchio e malsicuro si poteva dire che si ergesse - su un tratto di terreno nudo, annerito dal fumo malsano dei camini delle fabbriche, ed echeggiante del frastuono dell ruote di ferro e dell'impeto dell'acqua torbida. (cap.21, pag.226)
 
Di tanto in tanto spuntava di tra gli alberi un villaggio, col suo modesto campanile, i tetti coperti di paglia e di frontoni; e più di una volta apparve alla vista una cittadina distante, con le grandi torri della chiesa, che baluginavano in mezzo al fumo e alte fabbriche o officine, che si elevavano al di sopra della massa delle case. (cap.43, pag.397)
 
No, neppure in quella memorabile mattina in cui, fuggendo dalla vecchia casa, si erano abbandonati alla mercè di un mondo ignoto, lasciando dietro di sè tutte le cose mute e inanimate, che avevano conosciuto e amato, nemmeno allora avevano tanto sospirato la fresca solitudine dei boschi, delle colline e i campi come ora, mentre il rumore, il sudiciume e le esalazioni della grande città industriale, che trasudava di squallide sofferenze e di famelica miseria, li circondava da ogni parte e sembrava che escludesse la speranza e rendesse impossibile la fuga. (cap.45, pag.410)

C'era un lungo sobborgo di case di mattoni rossi: alcune con macchie di giardini, dove la polvere di carbone e il fumo delle fabbriche annerivano le foglie accartocciate e fiori ruvidi e avvizziti. (cap.45, pag.412)
 
Da molto tempo si erano liberati del fumo e dalle fornaci, tranne in uno o due unici punti, dove una fabbrica, piantata in mezzo ai campi, disseccava il terreno all'intorno, come una montagna infocata. (cap.46, pag.425)
 
NOTA: le fabbriche sono l'icona del progresso e della Rivoluzione Industriale, in quanto consentono il passaggio da una società puramente artigiana, dedita ad attività manuali, ad una più moderna, con lo sviluppo di città industriali attorno alle fabbriche stesse.


Esempio di fabbrica ottocentesca

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